CESAREA DI FILIPPO,
la roccia di Pietro

Il fiume Banias, una delle sorgenti del Giordano. Reed Miller 2022

 

“Matteo sottolinea che la conversazione fra Gesù e i suoi circa la sua identità avviene nella bellissima cittadina di Cesarea di Filippo, ricca di palazzi lussuosi, incastonata in uno scenario naturale incantevole, alle falde dell’Hermon, ma anche sede di circoli di potere crudeli e teatro di tradimenti e di infedeltà”. (Leone XIV omelia, 09/05/2025)

Partendo da Cafarnao in barca, Gesù e i suoi discepoli attraversarono il Giordano per raggiungere l’altra riva, probabilmente Betsaida (cfr. Mt 16,5). Per circa 40 km, camminarono verso nord lungo un sentiero che si snodava tra l’alto corso del Giordano e l’altopiano del Golan, fino a raggiungere il Monte Hermon. Ai piedi di questa imponente montagna sorgeva Cesarea di Filippo.

Tetrarchia di Iturea -Traconitide al tempo di Gesù John F. Wilson, Caesarea Philippi (I. B. Tauris: London-New York, 2004)

Filippo, uno dei figli di Erode il Grande, aveva costruito questa città su un sito dedicato al dio Pan: da qui il suo antico nome di Paneas o Paneion, letteralmente “santuario di Pan”. Ai piedi di una rupe, nella grotta da cui sgorga uno dei corsi d’acqua affluenti del Giordano, era consuetudine sacrificare capre, animale associato al dio Pan. Lo stesso Filippo, come ci racconta Flavio Giuseppe (BJ 3.10.7), condusse un esperimento per identificare le origini della sorgente di Paneas gettando paglia nel lago vulcanico di Filala, situato circa sei chilometri a monte, sulle alture del Golan. La paglia ricomparve nella grotta del Paneion.

Paneas compare per la prima volta nelle fonti storiche nel contesto della conquista della Siria meridionale da parte di Antioco III il Grande nel 200 a.C. Un secolo dopo, Paneas e il distretto dell’Iturea furono integrati nel regno degli Asmonei. Erode ereditò questa situazione. Quando Roma divise il suo regno tra i suoi tre figli, Archelao, Antipa e Filippo, Paneas e i suoi dintorni entrarono a far parte della tetrarchia di Filippo (cfr. Lc 3,1). Scelta come capitale dei suoi domini e rifondata in onore di Cesare Augusto, la nuova città di Cesarea di Filippo si sviluppò rapidamente: un tempio dedicato ad Augusto copriva l’ingresso della grotta sacra, un altro dedicato a Zeus fu eretto nelle vicinanze. Filippo, inoltre, ordinò la costruzione del suo palazzo secondo i più moderni canoni dell’architettura romana.

Il Palazzo di Filippo. Reed Miller 2022

Davanti a Gesù e ai suoi discepoli si ergeva l’imponente Monte Hermon. L’estate volgeva al termine. Sulla cima del monte, l’ultima neve si stava sciogliendo sotto il sole. La scena che segue indica il periodo della confessione di Pietro. “Dopo sei giorni” (Mt 17,1), Gesù fu trasfigurato davanti a tre dei suoi discepoli. Pietro, meravigliato, esclamò: “Facciamo tre tende!”. Alcuni autori vi hanno visto un riferimento alla festa ebraica dei Tabernacoli (Sukkot), che cade all’inizio di ottobre. Una settimana prima della festa dei Tabernacoli cade il Giorno dell’Espiazione – Yom Kippur – l’unico giorno dell’anno in cui veniva pronunciato il nome ineffabile di Dio, mentre il Sommo Sacerdote entrava nel Santo dei Santi del Tempio di Gerusalemme (cfr. Benedetto XVI, Gesù di Nazareth, cap. 9). In quello stesso giorno, lontano dal Tempio di Yahweh a Gerusalemme, nell’ambiente pagano della città di Pan, Pietro confessò la divinità di Cristo.

“Disse loro:

– ‘Ma voi, chi dite che io sia?’

Simon Pietro rispose:

– ‘Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente'” (Mt 16,15-16).

Davanti a Gesù e ai suoi discepoli, l’imponente rupe domina l’area dei templi pagani. Forse è questo che ispirò a Gesù la metafora della roccia.

 

Henri Gourinard

Fonte: saxum.org

La Roccia di Cesarea e il Tempio pagano. Reed Miller 2022